Deus ex machina (messa a punto)

Deus ex machina (messa a punto)

messa a punto

messa a punto

venerdì 15 novembre 2013

Testo Critico


Il Deus ex machina in officina di Pablo Mesa Capella.

La scultura di Pablo Mesa Capella Deus ex machina (messa a punto) viene presentata per la prima volta al pubblico in questa occasione alla galleria LaStellina ArteContemporanea di Roma. Definita dall’artista un’opera interattiva, è la rappresentazione in ferro arrugginito di due simboli religiosi universalmente riconosciuti: la croce cristiana e la mezzaluna islamica, poggianti su una base comune, in dialogo fra loro e con il pubblico.
Nonappena terminata la scultura, il tempo ha iniziato a modificarne la superficie in ferro. La ruggine è apparsa prima come un’ombra, poi come macchie sempre più estese fino a ricoprire quasi interamente l’opera. L’artista, o il visitatore che vuole prendersi cura della scultura, può arrestare questo processo di degrado con spazzole, panni, olii, raccogliendo la polvere di ruggine che viene conservata in un ‘reliquiario delle scorie’. Il tutto avviene all’interno di un’officina, un insolito laboratorio in cui si tenta di fermare il tempo.
Attorno all’opera principale, altre sculture di diverse dimensioni ripetono i simboli religiosi in varie forme e materiali: dall’acciaio all’acqua, dal sale alla sabbia, dalla terra al papiro. Sono elementi legati a significati di trasmissione delle culture, dalla carta (il papiro), alle strade percorse dai pellegrini (la sabbia, la terra, l’acqua) fino alle merci trasportate (il sale).
Il tutto si presenta come un lavoro sulla scultura e per la scultura, di grande efficacia comunicativa, in cui il gesto del visitatore – il suo intervento sull’opera – è divenuto parte integrante dell’installazione. Se l’idea originaria era riflettere sulla risonanza di questi simboli nella vita contemporanea, l’artista è approdato a una più ampia sperimentazione del concetto di partecipazione e condivisione in arte.
Di origine spagnola, terra che si è nutrita nella sua lunga storia di cultura cattolica e presenze islamiche, Pablo Mesa Capella si è formato nell’ambito teatrale e scenografico. Con questa installazione l’artista ci chiede di cercare quello che nel teatro greco era il deus ex machina, personaggio risolutivo che irrompeva nella narrazione definendone l’epilogo. È la scultura? A una più profonda lettura, l’opera esposta si presenta come un artefatto scenico passivo, che non è in grado di sorprenderci. Sarà allora il visitatore stesso a intervenire nella messa a punto dell’opera, ridando ai simboli il loro carattere evocativo. Chiamati in prima persona a operare un piccolo ma simbolico cambiamento, i visitatori lavoreranno sulla superficie in ferro strofinandola, come Aladino strofinava la sua lampada nel racconto delle Mille e una notte. Qui non c’è un genio per soddisfare desideri; non c’è vincita, né sconfitta, né morale. Abbiamo invece a disposizione utensili semplici quali strumenti moderni per un antico rito di trasformazione.

Stella Bottai

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